Messaggio del Parroco
Carissimi,
Natale è alle porte! Sono tanti gli auguri più o meno di circostanza che ci scambiamo in questi giorni. Ormai si è persa l’abitudine di scrivere un biglietto, basta un whatsapp mandato a tutti i contatti che abbiamo nel telefono e ci siamo liberati anche da questa scocciatura… Permettetemi invece di scrivere con calma i miei auguri di buon Natale a tutti voi. Anzitutto vi auguro di vivere il Natale di Gesù. Già, perché oggi non è per nulla scontato. Per un motivo o per l’altro il Natale festeggia tante altre cose, tranne che il festeggiato, sì proprio lui, il piccolo Gesù. Quando nel Vangelo si legge che Maria e Giuseppe che da Nazaret erano arrivati a Betlemme per il censimento e che lì per loro non c’era posto nell’alloggio, mi vien da pensare che nulla è cambiato. Il posto per loro non si trova purtroppo neppure oggi. Gesù è diventato d’imbarazzo, anche solo pronunciare il suo nome. Così, senza scadere nel Natale dei panettoni, dei cenoni, dei regali riciclati e oh, oh, oh di Babbo Natale, nelle migliori delle ipotesi a Natale si festeggiano i buoni sentimenti, il desiderio della pace, il sogno di una fratellanza universale. Cose sacrosante, quale uomo assennato non le desidera? Eppure senza Gesù, tutto questo resta un’utopia e a raccontarlo è la storia del mondo dalle origini sino ad oggi. Noi festeggiamo il Natale di Gesù, perché è lui a portare la Pace, perché è intorno a lui che l’intera famiglia umana si raduna nella fraternità. Auguro a tutti voi di vivere un Natale fatto di stupore, di gioia nella semplicità, come lo vivono i bambini, o meglio, come lo vivevano i bambini di una volta visto che siamo così bravi che ormai riusciamo a “rovinarli” fin da piccoli. Oggi non ci si sorprende più di niente, tutto è scontato. Vorremmo essere capaci di emozionarci ancora davanti al presepe, essere contenti di poterlo arricchire ogni anno con una statuina in più. Vorrei che tutti potessero trascorrere questo giorno con qualcuno che è vicino sempre e non solo a Natale, qualcuno su cui si può contare, che ci faccia sentire a casa. Vorrei che tutti, anche solo per un momento poteste mettere da parte pensieri e preoccupazioni e scoprire che ci sono ancora tante piccole gioie che il Signore come i sassolini di Pollicino semina nel cammino della nostra vita. Essere capaci di stupirci delle piccole cose, gioire per le cose più semplici che non siamo più capaci neppure di riconoscere. Questo è l’augurio che vi faccio con il cuore e vorrei che anche il ritrovarci insieme come comunità nei giorni natalizi, sia un momento di felicità, un momento piacevole, dove ci sentiamo accolti, dove vorremo restare, dove certamente ritorneremo. Vorrei poi augurare a tutti un Natale sereno. Facile a dirsi, ma come potrà vivere serenamente il Natale chi è malato, chi è in apprensione per un familiare in ospedale, chi ha perso da poco una persona cara, chi è solo, chi teme di perdere il lavoro, chi non riesce a concludere gli studi, chi è sull’orlo della separazione, e l’elenco potrebbe continuare almeno fino alla fine di questo foglio. Natale racconta una storia che si ripete, quella di un Dio che si fa uomo, che si carica dei nostri problemi e li vuole portare e risolvere insieme a noi. Non viene con la bacchetta magica, ma sapere che il nostro Dio ci vuole bene fino a questo punto, può riaccendere in noi e in chi sta attraversando un momento difficile, la speranza. La serenità quasi mai nella vita può essere raggiunta per assenza di preoccupazioni. Quelle più o meno le abbiamo tutti e ci accompagnano sempre. Sapere però che non siamo soli, che Dio è qui, ci è vicino, ci dà la forza; sapere che c’è una comunità su cui poter contare (e da questo punto di vista credo dobbiamo ancora camminare parecchio), può essere di grande conforto. Affrontare la vita con questa fiducia è necessario per evitare che il suo carico ci travolga e ci annienti. Quando la vita diventa insopportabile, diventa una non-vita, diventa disgusto, insofferenza, alienazione, fuga dalla realtà. Gesù nasce ancora tra chi è povero, chi non conta, chi è costretto a fare come i pastori i turni di notte, tra chi viene da lontano come i magi, ha lasciato la propria terra per seguire la luce di una promessa, quella di una nuova vita. Ecco cari fedeli, fratelli, sorelle, amici e anche a voi a cui il parroco non va bene, a chi se n’è andato sbattendo la porta e critica sempre tutto e spesso senza che ce ne sia un vero motivo, a tutti auguro un Buon Natale: siate felici, siate sereni, il mondo non lo salviamo né io né voi, ma Lui, Gesù. Egli non manca nemmeno questa volta al suo appuntamento, è fedele alle sue promesse, metterà ancora una pezza dove invece di raccogliere, disperdiamo, ricuce gli strappi che ci tengono lontani gli uni dagli altri, risana i cuori feriti, perdona i peccati e ci dona l’amore che solo potrà salvare le nostre vite e dare una nuova speranza all’umanità.
Il vostro Parroco