Messaggio del Parroco

Carissimi, 
in mezzo a tante preoccupazioni, agli stravolgimenti in atto nel mondo e sui quali l’Onorevole Lorenzo Guerini, ex ministro della difesa e oggi presidente del Copasir (comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti), ci ha aiutati a riflettere, nell’incontro di lunedì scorso all’Oratorio S. Rocco, e ai problemi più quotidiani che ci toccano da vicino, vedere positivo è difficile, quasi un atto di fede. Nei commenti della gente sento tanta amarezza, l’insicurezza per il futuro, la preoccupazione per quanto potrà succedere. In questo clima poter intravvedere segni di luce, segni di speranza è una gran cosa, perché solo così possiamo ritrovare le ragioni per continuare a sperare. Certamente ci aiutano anche i nostri ragionamenti che riescono a superare i giudizi “di pancia”, spesso superficiali, parziali, tendenti al catastrofismo. Fondamentale per noi il radicamento nella fede che sostiene una speranza incrollabile: quella di chi sa che la storia dell’umanità è nelle mani di Dio che ha dato tutto sé stesso per noi. Ma tutti abbiamo bisogno di segni concreti, di esperienze che ci fanno intravedere, sperimentare che un mondo diverso è realmente possibile. Bisogna fare un esercizio che all’inizio chiederà uno sforzo non indifferente, ma che poi ci regalerà un nuovo sguardo sul mondo. Ogni volta che rileviamo e denunciamo qualcosa che non va, abituiamoci ad osservare ciò che invece sta funzionando; ogni volta che ci lamentiamo per qualcosa che manca, non dimentichiamoci di ciò che abbiamo; ogni volta che di qualcuno notiamo i difetti e gli errori, proviamo a scorgere anche pregi e capacità. A conclusione di ogni giornata se facciamo l’elenco delle cose che sono andate storte, non chiudiamo gli occhi senza aver fatto anche l’elenco delle cose che siamo riusciti a realizzare seppure non alla perfezione. Non importa che la lista delle cose “brutte” superi quella delle cose “buone”, l’importante è rendersi conto che non è vero che tutto va male. Vorrei dunque condividere con voi alcuni segni positivi che ho intravisto e sono stati anche per me motivo di sollievo, di rinnovata fiducia. Mi ha fatto piacere in questi giorni veder impegnati nella sagra di S. Rocco e in specifico per la cucina, tanti ragazzi. Sì, è vero, c’è stato un po’ da aspettare ai tavoli, ma che bello vedere in cucina e correre qua e là con i vassoi pieni di vivande i nostri giovanissimi. Tanti di loro hanno regalato già cinque settimane delle loro vacanze ai più piccoli per il Grest. Lo stesso per gli adolescenti del “S. Luigi” che si sono ritrovati dopo la settimana di Grest fatta a settembre per la prima volta, a sistemare e pulire l’Oratorio. Questa partecipazione attiva parla chiaro di disponibilità, di servizio, di amore per quella realtà in cui stanno crescendo e che è l’Oratorio. Sì, certo, la gran parte è in giro o frequenta ben altri ambienti, ma se ci sono giovani così, per quanto nel confronto siano sempre troppo pochi, il cuore si allarga. Anche la serata promossa dall’Amministrazione al cupolone per “festeggiare” i successi della centometrista santangiolina Kelly, insieme ad altri ragazzi che si stanno distinguendo per doti singolari e risultati eccellenti, ci aiuta a raccontare una storia diversa rispetto a quella che parla solo di giovani svogliati, annoiati, capaci unicamente di combinare guai. Positiva la risposta all’appello di prendersi cura delle cappelle della nostra Basilica. Sarà anche vero che la trovata di affidare ciascuna di esse a qualcuno ha incontrato favorevolmente l’indole dei santangiolini a voler in qualche modo “mettere la firma” su ciò che fanno, sta di fatto che raccogliere un gruppo di più di dieci persone volontarie, pronte a darsi da fare per tenere pulita e in ordine la chiesa, quando da tempo più nessuno si è reso disponibile a farlo, mi rincuora e non poco. Mi congratulo anche con Fabio Bellani, assessore allo sport, che è riuscito con la sua paziente determinazione a radunare per una giornata le tan-te realtà sportive di Sant’An-gelo. Di esse nessuna aveva risposto sino ad ora nemmeno agli appelli del Parroco a fare rete, a condividere un momento insieme. Anche se il valore è primariamente simbolico, anche questo è un piccolo tassello che va nella direzione giusta che è quella di camminare insieme, collaborare. Devo complimentarmi con chi ha organizzato, nel contesto della sagra di San Rocco, l’Happy hour multietnico. Vedere in oratorio persone provenienti da diverse parti del mondo condividere il cibo che hanno preparato secondo le tradizioni del proprio paese e tanta gente che con serenità, senza alcun pregiudizio ha assaggiato di tutto un po’, apprezzando pietanze dai sapori più inusuali, con la curiosità di conoscere e dare valore anche alle diversità, è stato certamente un segnale decisamente controcorrente qui a Sant’Angelo, ma che va nella direzione giusta, che è quella dell’incontro, non dello scontro; della conoscenza, non dell’indifferenza; della condivisione, non della separazione; della stima, non del disprezzo. Mi fermo per ragioni di spazio, ma come vedete, non è vero che tutto va male. Ci sono tanti segni positivi anche tra noi che ci incoraggiano e ci permettono di guardare avanti con più serenità. Aprite gli occhi… ne vedrete tanti anche voi.
 Il vostro Parroco