Messaggio del Parroco
Carissimi,
la cura di una comunità verso chi è fragile si manifesta in molti modi attraverso anche iniziative strutturate che garantiscono una risposta adeguata nel tempo ad alcune necessità. Sant’Angelo riconosce uno dei segni più importanti di questo impegno nella sua casa di riposo. Tutti conoscono la sua origine, la sua storia, l’impegno dei parroci che si sono susseguiti e di diverse persone nel portarla avanti nel tempo, con la necessità di adeguarsi al mutamento delle esigenze e delle normative. L’ultima grande prova è stata sicuramente la pandemia, che ha decimato gli ospiti come è successo in strutture simili, mettendola in ginocchio anche dal punto di vista economico. Grande è il dolore per chi in quei giorni il Covid ha portato via, insieme alla gratitudine a chi, nonostante il pericolo, è stato a loro sempre vicino. Piano piano si è riusciti a ritrovare il giusto passo e un’attenta gestione ha favorito il recupero e la ripresa. Oggi la “Residenza Socio Assistenziale” (RSA), è gestita dalla “Fondazione Madre Cabrini onlus”. La proprietà degli stabili resta della Parrocchia dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini che concede la struttura in usufrutto alla Fondazione per la gestione dei servizi. Il parroco è, per statuto, presidente della Fondazione e tocca a lui scegliere i membri del Consiglio di Amministrazione, fatta eccezione di quello di competenza vescovile. Oggi la RSA “Madre Cabrini” conta 133 ospiti (in deroga, non potendo superare i 120) di cui 123 accreditati, 8 sacerdoti nella residenza loro dedicata (più uno ospite della casa) e 110 dipendenti tra infermiere, ASA/OSS, personale amministrativo, tecnici. Il bilancio economico annuale si aggira sui cinque milioni di euro. Co-me è facile immaginare la gestione di questa realtà non è semplice, considerando le diverse problematiche, le esigenze diversificate degli ospiti, i rapporti con i familiari, la gestione del personale, gli adeguamenti normativi sempre più esigenti, la cura per la struttura e gli impianti. Sono in fase di conclusione i lavori di miglioramento sismico e adegua-mento energetico che sono stati possibili grazie al 110% messo a disposizione dallo Stato. Si stanno smontando i ponteggi ed è ormai visibile il lavoro di ridipintura esterna color verde. Importanti lavori sono in programma per il prossimo futuro anche all’interno per sistemare i bagni, le porte, i pavimenti e la tinteggiatura. Sono già in corso: la sistemazione di tre stanze al pian terre-no con i loro servizi igienici; la zona bar grazie all’interessamento dell’Associazione “Ali d’Aquila” e qualche benefattore; la ristrutturazione dell’ex appartamento delle suore da cui si ricaveranno spazi utili per gli ospiti. In questi mesi sono stati acquistati 40 materassi anti decubito, è stato approntato l’impianto per il sollevamento dei degenti a soffitto con relative imbragature, è stato potenziato il segnale wi-fi in vista anche di implementare l’ausilio delle moderne tecnologie per l’accudimento degli ospiti. La Fondazione sta attraversando un momento delicato ed importante. Proprio in questi giorni, infatti, si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione. I membri designati sono: Spagliardi Val-ter, Bracchi Eugenio, Vitaloni Domenico, Cerri Bruno, Godina Giovanni, e la dr.ssa Bruno Maria Rosa scelta per il secondo mandato dal vescovo di Lodi. Desidero esprimere gratitudine a Gialdini Giorgio e a Toscani Sergio che, per salute e per età, dopo diversi anni di ammirevole impegno, escono dal consiglio per lasciare il posto a due nuovi consiglieri: Vitaloni e Bracchi. Scelta ancor più delicata quella del direttore sanitario e del direttore generale. Quest’ultimo è già stato individuato e dopo alcuni colloqui, la condivisione di intenti e prospettive, con l’approvazione del consiglio, da ottobre si affiancherà all’attuale che chiuderà il suo servizio a fine anno. Ci auguriamo che questi cambiamenti fisiologici, apportino anche nuove idee e nuove energie per una gestione sempre migliore e secondo i parametri attuali dei servizi offerti. Il sostegno delle nostre comunità alla Casa di Riposo resta importante ed è una delle cose che può fare la differenza, che giustifica se volete, l’impegno delle parrocchie e del parroco in una realtà come questa. Il fine primo che ci proponiamo non è infatti quello del guadagno, ma di dare ai nostri anziani ciò di cui hanno bisogno per essere assistiti nel migliore dei modi e favorire un contesto familiare, facilitando la visita da parte dei pro-pri cari. Il covid purtroppo ha interrotto quel salutare appor-to di numerosi volontari che facevano sentire i nostri anziani meno soli e ancora parte della vita di Sant’Angelo. Piano piano speriamo si possa recuperare. Continuiamo allora come in passato a sostenere la nostra Casa di Riposo, non solo perché vi si trova qualcuno dei nostri cari o perché prima o poi ci potrà tornare utile, ma perché possiamo attraverso di essa compiere un vero e proprio atto d’amore verso chi ha dato tanto e oggi chiede solo cura per la sua infermità, dignità e di non essere dimenticato.
Il vostro Parroco